Via Crucis
L’espressione della ricerca che da anni sperimento con il mio lavoro di pittrice materica è finalizzato ad una TRASMISSIONE EMOTIVA SPECIFICA CHE È L’ABUSO. Temi come PEDOFILIA, FEMMINICIDIO ESPANSO (stupri, lapidazione, infibulazione, spose bambina, violenze quotidiane, violenze morali, negazione dei diritti ecc…) assieme ad ESTREMISMO (torture, condanne a morte) e ad ogni tipo di violenze a danno degli indifesi, SONO PRIORITARI NEL MIO CREARE.
Nel mio sentire e trasmettere cerco di dare un’impatto tale da risvegliare la più profonda e purulenta sensazione umana: L’ORRORE.
E SE L’ABUSO È DEL CARNEFICE (sia che la sopraffazione sia data da una volontà di nuocere per trarne godimento, o da vendetta o da rabbia improvvisa ed incontenibile), L’ORRORE È DELLA VITTIMA .
Vittime indifese NON IN GRADO DI DIFENDERSI (non solo da una forza fisica superiore alla loro) ma disarmate pure da un’incapacità di SUPPORRE anche solo la possibilità della visione malata (spesso progettata) della quale esse stesse saranno le vittime.
Ed è proprio sui loro volti e sui loro corpi (intrecciando catene e pizzi, perline, lamette/spilli, chiodi e sangue secco) che io pongo la mia attenzione e cerco di attirare quella di chi guarda, per non scordare di fronte all’opera che… L’ABUSO È DEL CARNEFICE, L’ORRORE È DELLA VITTIMA.
Nella rappresentazione di tutto ciò, voglio far emergere lo STUPORE, la TENEREZZA, il CANDORE che erano di questi INDIFESI (oramai a loro per sempre negati).
VOGLIO DARGLI UN’ANIMA E FARGLI UNA CAREZZA .
LA MIA OPERA VUOLE ESSERE UN URLO DI SOLIDARIETÀ E UNA SCOSSA PER PRENDERE COSCIENZA DI QUANTI ABUSI SONO STATI TOLLERATI E QUANTO ORRORE ANCORA PERMETTIAMO CHE ESISTA.